L’attività accademica è durata per una decina d’anni (dall’A.A. 2002-2003 fino all’A.A. 2014-2015) e si è articolata sia nel lavoro di assistenza durante i laboratori didattici di Tecnica Urbanistica e di Architettura Tecnica 1, sia nell’ambito di progetti di ricerca.

Attività di assistenza, corso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura

Attività svolta presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli studi di Pavia
Prima tutor e poi assistente durante il Laboratorio di Tecnica Urbanistica (Prof. Augusto Mercandino) (ICAR/20; CFU 12), a partire dall’anno 2003, con lo scopo di guidare gli studenti nella stesura di un Piano Regolatore Generale. Partendo dalla fase di indagine (uso del suolo, consistenza quantitativa e qualitativa del patrimonio costruito, indagini statistiche su popolazione e attività produttive) e passando attraverso una fase di diagnosi (valutazione dei punti di forza e delle criticità riscontrati sul territorio), gli studenti sono chiamati ad affrontare un tema progettuale, partendo dalla costruzione di una specifica idea di città, fino a pervenire alle tavole prescrittive di piano, complete di Norme Tecniche di Attuazione, passando attraverso la verifica del sistema viabilistico, delle sezioni stradali e dell’attuazione di alcuni specifici ambiti di trasformazione individuati dal piano, per i quali gli studenti devono redigere una bozza di piano attuativo (planivolumetrico, sezioni, quantità urbanistiche).
La collaborazione alla didattica, prima in qualità di tutor e poi di assistente, si è svolta inoltre tra gli Anni Accademici 2005-2006 e 2008-2009 anche presso il Laboratorio di Architettura Tecnica 1 ( Prof. Francesca Turri) (ICAR/10; CFU 12), ove gli studenti sono chiamati a progettare una edificio mono- o plurifamiliare; dopo la verifica funzionale e spaziale degli ambienti progettati, le tavole si concentrano sulla progettazione tecnologica degli elementi costruttivi.
Qui di seguito alcuni lavori dei ragazzi svolti durante il laboratorio di Tecnica Urbanistica.

 
 

Ricerca PRIN: Recupero e valorizzazione delle caserme dismesse

Ricerca PRIN: lungo le vie d’acqua della Lombardia. Centrali idroelettriche, mulini e presidi idraulici: sistemi edilizi a rete da valorizzare
Lungo le vie d’acqua si sono nel tempo insediate molte attività che sfruttano l’acqua sia come materia prima per la produzione che come fonte di energia. Nella pianura padana, e in Lombardia in particolare, il panorama si presenta molto ricco dal punto di vista tipologico: filande, lanifici, zuccherifici, segherie, centrali idroelettriche, mulini, cartiere.
Obiettivo della ricerca è analizzare alcuni dei più significativi tra questi complessi al fine di un loro recupero ragionato, tenendo conto del fatto che questi beni assumono interessanti valenze al fine di creare opportunità di promozione economica, sociale, culturale, turistico-ricettiva per le realtà rurali e periurbane, ad esempio come poli di un sistema di greenways, che riqualifichi il territorio lungo i corsi d’acqua, coerentemente con l’approccio operativo di molti enti territoriali.
Questa tipologia di percorso, caratterizzata da un elevato grado di accessibilità, dalla fruizione in sicurezza da parte di differenti tipologie di utenti in stretta integrazione con l’ambiente naturale, permette di riqualificare e valorizzare percorsi esistenti e manufatti edilizi che lungo gli stessi si trovano, promuovendo l’economia locale, permettendo modalità di spostamento alternative tra piccoli e grandi centri, incentivando la vita all’aria aperta e diffondendo la conoscenza dell’ambiente naturale e del patrimonio storico-architettonico diffuso sul territorio. Pertanto gli edifici dismessi dei mulini possono essere riutilizzati a sistema tra loro in integrazione con il contesto, anche all’interno di parchi naturali ed aree tutelate (PLIS, ZPS, SIC), creando una rete capillare.
Periodo di svolgimento: marzo 2006 – settembre 2016.
Dalla ricerca è scaturita una pubblicazione scientifica: Francesca Turri, Franco Storelli (a cura di), Le caserme e la città. I beni immobili della Difesa tra abbandoni dismissioni e riusi, Palombi Editori, ISBN: 978-88-6060-449-1

 

Ricerca PRIN: Lungo le vie d’acqua della Lombardia

Ricerca PRIN: lungo le vie d’acqua della Lombardia. Centrali idroelettriche, mulini e presidi idraulici: sistemi edilizi a rete da valorizzare
Lungo le vie d’acqua si sono nel tempo insediate molte attività che sfruttano l’acqua sia come materia prima per la produzione che come fonte di energia. Nella pianura padana, e in Lombardia in particolare, il panorama si presenta molto ricco dal punto di vista tipologico: filande, lanifici, zuccherifici, segherie, centrali idroelettriche, mulini, cartiere.
Obiettivo della ricerca è analizzare alcuni dei più significativi tra questi complessi al fine di un loro recupero ragionato, tenendo conto del fatto che questi beni assumono interessanti valenze al fine di creare opportunità di promozione economica, sociale, culturale, turistico-ricettiva per le realtà rurali e periurbane, ad esempio come poli di un sistema di greenways, che riqualifichi il territorio lungo i corsi d’acqua, coerentemente con l’approccio operativo di molti enti territoriali.
Questa tipologia di percorso, caratterizzata da un elevato grado di accessibilità, dalla fruizione in sicurezza da parte di differenti tipologie di utenti in stretta integrazione con l’ambiente naturale, permette di riqualificare e valorizzare percorsi esistenti e manufatti edilizi che lungo gli stessi si trovano, promuovendo l’economia locale, permettendo modalità di spostamento alternative tra piccoli e grandi centri, incentivando la vita all’aria aperta e diffondendo la conoscenza dell’ambiente naturale e del patrimonio storico-architettonico diffuso sul territorio. Pertanto gli edifici dismessi dei mulini possono essere riutilizzati a sistema tra loro in integrazione con il contesto, anche all’interno di parchi naturali ed aree tutelate (PLIS, ZPS, SIC), creando una rete capillare.
Periodo di svolgimento: marzo 2010 – in corso.

 

Criteri di riqualificazione per l’Edilizia Residenziale Pubblica a Pavia

La convenzione stipulata tra il Settore Lavori Pubblici del Comune di Pavia e il Dipartimento di Ingegneria Edile e del Territorio (DIET) dell’Università degli Studi di Pavia ha avuto per oggetto lo sviluppo di criteri per la riqualificazione dell’Edilizia Residenziale Pubblica (ERP) di proprietà comunale.
Lo studio è stato svolto presso il DIET, con il coordinamento della prof.ssa Francesca Turri, dagli ingegneri Viola Cappelletti, Eleanna Kakolyris, Roberta Pernetti ed Emanuele Zamperini.
All’interno della struttura comunale hanno collaborato fornendo i dati informativi necessari il perito industriale Marco Ottini e il geom. Daniele Doria dell’Ufficio Tecnico, la sig.ra Patrizia Ansoni dell’Ufficio Casa, il perito industriale Pierangelo Sacchi dell’Archivio comunale, con la supervisione dell’Ing. Francesco Grecchi.
Periodo di svolgimento: settembre 2009 – maggio 2010